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Contenuti speciali

Gli approfondimenti sui luoghi reali e i personaggi realmente esistitidella storia.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta

Luogo di culto ed edificio di interesse storico-artistico

Situata nel centro storico della città.

Secondo alcune fonti storiche, la Cattedrale nacque sopra un precedente tempio romano. La sua presenza però non è certificata, anche se lo studioso Girolamo Rossi rinvenì nei pressi della Cattedrale un frammento lapideo oggi conservato all'interno dell'edificio, che testimonierebbe la presenza di un tempio dedicato alla dea Giunone.

L'attuale Cattedrale è il frutto di diversi rifacimenti dovuti ad esigenze strutturali e a mutamenti del gusto.

Il Forte dell'Annunziata

Da luogo di preghiera ad avamposto militare, fino a divenire l'attuale Museo Archeologico Girolamo Rossi.

L'attuale Forte sorge su uno sperone di roccia a picco sul mare e si affaccia sulla vicinissima Costa Azzurra. 

Un tempo qui sorgeva il Convento dei Frati Minori Osservanti la Regola di San Francesco, che constava di una chiesa ad un'unica navata, tre dormitori, un chiostro, una loggia, una biblioteca e degli orti.

Nell'Ottocento i Frati cedettero il Convento ai Savoia, che lo resero un forte militare per controllare la strada che conduceva alla vicina Francia. 

In seguito il Forte viene abbandonato, poi usato come deposito, finché negli anni ottanta del Novecento viene deciso di utilizzarlo come sede per il Civico Museo Archeologico Girolamo Rossi. Tutt'oggi è aperto al pubblico e al suo interno sono conservati i manufatti archeologici rinvenuti nella città bassa, risalenti all'epoca romana.

 

I Balzi Rossi

La spiaggia, il museo e le grotte 

I Balzi Rossi devono il loro nome al tipico colore della roccia, formata da calcare dolomitico.

 

All'interno del complesso di grotte che caratterizzano questa zona sono state trovate numerose testimonianze riguardo i nostri antenati del paleolitico superiore.

I Balzi Rossi oggi ospitano il Museo della Preistoria, finanziato dal filantropo inglese Thomas Hanbury. In esso sono raccolti molti dei reperti rinvenuti nella zona circostante a partire dall'Ottocento.

 

Sir Thomas Hanbury

Dall'Inghilterra alla Cina, per finire a Ventimiglia

Nato vicino a Londra nel 1832. Riceve un'educazione quacchera. Divenuto adulto trova un impiego come apprendista contabile presso un'azienda che si occupa di importazioni di tipo coloniale. Viene inviato così alla fliale di Shangai, dove rimarrà alcuni anni, fondandovi anche una propria ditta commerciale che si occupa di tè e sete. 

Sul finire dell'Ottocento il suo stato di salute cambia, e decide di stabilirsi sul Mediterraneo. Scopre così Capo Mortola, a un passo dalla Francia e fuori dal centro abitato italiano di Ventimiglia; qui si impegna nella costruzione della sua Villa, realizzando intorno ad essa meravigliosi giardini esotici.

Stabilitosi così nei pressi di Ventimiglia, finanzierà una serie di opere pubbliche di notevole interesse; a lui va il merito di aver dato vita alle scuole delle frazioni intorno alla città di confine, sostenendo inoltre l'orfanotrofio e l'ospedale di Ventimiglia. Fa creare i viali alberati e i giardini pubbblici, contribuisce alla costruzione del Museo dei Balzi Rossi.

Apre i suoi giardini al pubblico, rinomati e visitati ancora oggi.

Muore nel 1907, le sue spoglie riposano nel Mausoleo Moreschi in cima al viale dei cipressi nel suo giardino.

 

Fonte: 

http://www.giardinihanbury.com/hanbury4/index.php?option=com_content&task=view&id=28&Itemid=58&lang=it

Villa Hanbury

Un luogo dal fascino esotico

A pochi passi dalla Francia, sul promontorio della Mortola, sorge Villa Hanbury, un luogo magico in cui si mescolano Oriente e Occidente. I suoi splendidi giardini furono realizzati nella seconda metà dell'Ottocento per volere del filantropo inglese Sir Thomas Hanbury, che fece della Villa la sua stabile dimora. Qui egli realizzò un giardino con specie vegetali provenienti da tutto il mondo, e queste sua particolarità è pervenuta fino ai giorni nostri. I Giardini Hanbury e la Villa omonima sono aperti al pubblico e attraggono ogni anno molti visitatori.

 

Padre Angelico Aprosio

Erudito e bibliofilo fondatore della Biblioteca Civica di Ventimiglia che porta il suo nome

Nato nel 1607 da una famiglia ventimigliese. Sedici anni dopo, il giovane Ludovico (questo il suo nome di nascita) decise di prendere l'abito degli eremitani di Sant'Agostino nell'omonimo convento di Ventimiglia. Dopo essere stato novizio a Genova, si trasferì in Toscana. Da qui iniziò il suo peregrinare in varie città italiane, avendo uno spirito molto adatto agli spostamenti e al viaggio.

Nel 1649 fondò la Biblioteca Aprosiana, prima biblioteca pubblica della Liguria e una fra le prime in tutta Italia.

La Biblioteca Aprosiana

La prima biblioteca pubblica della Liguria

Nata nella metà del Seicento all'interno del Convento di Sant'Agostino, dove è situata attualmente, fu voluta da Padre Angelico Aprosio. Costruita nella parte bassa (e allora paludosa) della città, ebbe il vanto di essere la prima biblioteca pubblica della Liguria. Conteneva varie migliaia di volumi e codici manoscritti, oltre che opere di altro genere e di una certa importanza.

La biblioteca attraversò periodi di degrado, dovuti anche ai saccheggi da parte delle truppe napoleoniche. Durante il Settecento molti volumi andarono rubati o danneggiati.

Fu Sir Thomas Hanbury, mecenate inglese, a mettere a disposizione una somma di denaro per dare all'Aprosiana una degna dimora, che venne realizzata all'interno dell'ex teatro civico, nella città alta. Attualmente la Biblioteca si trova nel pieno centro cittadino della città bassa, riportata da qualche anno nella sua originaria sede. 

Il Convento di Sant'Agostino

La chiesa, il convento e la biblioteca

Nella metà del Trecento un nobile ventimigliese  stanziò una somma che avrebbe permesso al fratello di costruire un convento agostiniano nella parte bassa della città di Ventimiglia. Tuttavia la chiesa e il conovento furono realizzati nel secolo successivo; grazie al contributo dei cittadini, il convento fu edificato in tre anni, benedetto poi dal vescovo sul finire del Quattrocento. La struttura architettonica della chiesa si rifà allo stile tardo gotico; il campanile mette in comunicazione la chiesa con il convento. Quest'ultimo è composto da un chiostro a forma quadrangolare, ricoperto da volte a crocera. Il chiostro ospitava al piano terra locali in comune, come per esempio il refettorio e la cucina, mentre al primo piano erano collocate le 14 celle destinate ai frati e la foresteria. Anche la chiesa e il convento di Sant'Agostino subirono vari dannneggiamenti. Attualmente, la struttura ospita la Biblioteca Civica Aprosiana.

La città romana di Albintimilium

L'anfiteatro, i mosaici delle terme e gli scavi archeologici

Secondo alcune fonti storiche, il primo agglomerato urbano della città di Ventimiglia si formò in età preistorica sulla foce del torrente Nervia. Nel II secolo a.C. il villaggio fu annesso all'Impero Romano e chiamato quindi "Albintimilium". Nella città romana fu ospite Giulio Cesare. La testimonianza più facilmente visibile dell'antica Albintimilium è l'anfiteatro romano; restano tutt'oggi frammenti dei mosaici ornamentali delle terme. I rinvenimenti archeologici fatti in questa zona si torvano oggi nel Museo Civico Archeologico Girolamo Rossi, presso il Forte dell'Annunziata.

Girolamo Rossi

Storico e archeologo

Nato nel 1831, a lui si deve la scoperta dell'anfiteatro e della città romana di Albintimilium. A lui è  intitolato il Museo Civico Archeologico situato all'interno del Forte dell'Annunziata, in cui sono conservati molti dei reperti rinvenuti dal Rossi durante i suoi scavi archeologici.

Nino Lamboglia

Archeologo 

Nato nel 1910, fu un archeologo e fondò l'Istituto Internazionale di Studi Liguri.

Durante la seconda guerra mondiale fu responsabile della Biblioteca Civica Aprosiana di Ventimiglia, contirnuendo a salvarne il patrimonio librario che sarebbe altrimenti andato perduto con gli eventi bellici. 

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